-------------------------------------------------------

-------------------------------------------------------

lunedì 28 dicembre 2015

NEL VENTRE DI UNA DELLE TORRI DI ROMA


 Ci sono un luogo e una storia che, essendo legati alle nascite, si ricollegano bene alla festa della Natività e all'arrivo del nuovo anno.

A Roma, presso Porta San Giovanni,
all’interno della 23ª torre delle Mura Aurelianee - non Aureliane perché l’imperatore che le costruì si chiamava Lucio Domizio Aureliano (214-275) e non Aurelio - vi sono i resti di un antico luogo di culto quasi sconosciuto. Si tratta di un oratorio medievale, dedicato a santa Margherita, che in origine dipendeva dal Capitolo della vicina Arcibasilica Lateranense. Sempre nella stessa torre, l’ambiente sopra l’oratorio era destinato, per tradizione, ad accogliere un eremita che era, in genere, di nazionalità tedesca.

Dal Medioevo alla fine dell'Ottocento, l’oratorio fu oggetto di grandissima devozione. Infatti, secondo la leggenda, era stato ricavato nella cella nella quale venne incarcerata santa Margherita di Antiochia (275-290).
La santa, prima di subire il martirio, aveva affrontato il demonio, apparsole in forma di drago, che era riuscito ad ingoiarla. La santa però, armata della croce, gli squarciò il ventre e ne uscì incolume. Per questo motivo era invocata dalle gestanti per ottenere un parto facile. Si dice, anche, che le sue preghiere si sentissero attraverso le mura della torre e la pelle del drago. Forse per il suo coraggio apparteneva a lei una delle voci misteriose che incitarono santa Giovanna d'Arco (1412-1431) a liberare la Francia dal dominio inglese.

L’oratorio era preceduto da un portico, costruito per riparare i numerosi fedeli che arrivavano da tutto il Lazio, del quale restano le tracce e l’interno, a dimostrazione della sua importanza, era stato decorato con un notevole ciclo di affreschi: una parte dei quali si fanno risalire alla Scuola del Cavallini ed altri sono di epoca gotica. Un’immagine della madonna con il Bambino, in particolare, appartiene ad una iconografia rara, perché quest’ultimo è raffigurato con il Vangelo tra le mani.

Al momento del restauro, avvenuto tra il 1914 ed 1930, la torre e gli affreschi furono trovati in buono stato dall’archeologo Antonio Muñoz (1884-1960). 

Purtroppo la successiva realizzazione dell’adiacente deposito dell'ATAC di San Giovanni ha fatto sì che il capannone, destinato al lavaggio degli autobus, venisse addossato alla torre. L'antico oratorio divenne lo spogliatoio del personale - sugli affreschi vennero piantati i chiodi per appendere gli abiti - ed un canale di scolo delle acque di lavaggio, che scorreva ai piedi della torre, non solo rese umide la murature ma provocò un rilevante cedimento strutturale. L'umidità e l'impiego di vernici inadatte danneggiarono gravemente anche gli affreschi.

Dopo un studio del CNR e lo spostamento del deposito dell'ATAC, la Soprintendenza Comunale ha effettuato un parziale intervento di risanamento delle murature ed ha restaurato e staccato gli affreschi e le sottostanti sinopie che sono stati depositati nel vicino convento di  Santa Croce in Gerusalemme.


In occasione del Giubileo del 2000 il prof. Annibale Ilari e il Capitolo di San Giovanni proposero alla Soprintendenza di riaprire l’oratorio ma l’iniziativa, malgrado l'esistente programma di recupero delle mura di Roma, non ha avuto alcun seguito.

lunedì 14 dicembre 2015

ISTRUZIONI PER L'USO DELLA CITTA'

Una raccomandazione ai cittadini e agli ospiti di Roma.
Dopo o luttuosi fatti di Parigi del 13 novembre scorso, l'allerta sicurezza è altissima.
La Prefettura di Roma, impegnata in prima linea per la nostra sicurezza raccomanda:

Per offrire un soggiorno in piena sicurezza è opportuno conoscere alcune norme di comportamento:


  • portare sempre con con sè un documento di riconoscimento

  • prestare la massima attenzione ai propri beni e non lasciare oggetti incustoditi 

  • in caso di rinvenimento di bagagli abbandonati o pacchi sospetti, contattare le Forze dell'Ordine utilizzando il numero di emergenza 112.

Se ognuno di noi e tutti insieme facessimo una sforzo particolare nell'attenzione a non dimenticare bagagli, pacchi, buste in autobus, metro e in qualsiasi altro luogo pubblico, non di produrrebbero falsi allarmi creando panico e disagi.

Una banale busta della spesa dimenticata fa scattare immediatamente l'allarme: la metro o gli autobus devono essere evacuati per i controlli provocando disagi per tutti.

Facciamo tutti attenzione per non costringere le forze dell'ordine a intervenire su falsi allarmi.

L'allerta sicurezza impone di non abbassare mai la guardia.

Quindi, uno zainetto abbandonato per distrazione impone l'intervento (inutile) delle forze dell'ordine.
Aiutiamo tutti insieme la Prefettura di Roma a svolgere il proprio lavoro con gli occhi sempre aperti ma con coscienza, responsabilità e spirito di collaborazione.

Al lupo al lupo  è un atteggiamento da irresponsabili!!!

venerdì 11 dicembre 2015

CONTINUA IL VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELLA STORIA DELLE BASILICHE MAGGIORI GIUBILARI ATTRAVERSO IL LORO NOME

Dopo San Pietro, domenica 13 dicembre, il Papa aprirà le Porte Sante di San Giovanni in Laterano e di San Paolo Fuori le Mura.
Perchè si chiamano così?

La Basilica di San Giovanni in Laterano
si chiamava (riforme recenti hanno ridotto titoli e attribuzioni): Papale Imperiale Sacrosanta Arcibasilica Lateranse del Santissmo Salvatore Cattedrale Romana in onore di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, madre e capo di tutte le chiese della Città e del Mondo.

E' Papale perché era, prima della Basilica di san Pietro, la sede ufficiale del Papa che abitava nel vicino palazzo del Patriarchio;

Imperiale perchè venne edificata nel 313 sui terreni donati al Papa Milziade dall'Imperatore Costantino;

Sacrosanta per le moltissime reliquie che vi erano custodite;

Arcibasilica è il titolo che spetta ad una Basilica di particolare importanza e, a Roma, è attribuito tradizionalmnte solo a San Giovanni in Laterano;

Lateranense perché costruita sui terreni della famiglia romana dei Laterani;

del Santissimo Salvatore perchè venne consacrata con questo nome nel 324, dopo l'editto di Milano che riconosceva la Religione Cristiana come religione ufficiale dell'Impero;

Cattedrale perché è la sede della Cattedra del Vescovo di Roma;

 l'ulteriore dedica a San Giovanni Battista è del secolo X e quella a San Giovanni Evangelista del secolo XII. Nel Capitolo dei canonici della Basilica ha il titolo onorario di protocanico il presidente della Republica Francese in quanto erede dei re di Francia.

La Sacrosanta Patriarcale Basilica di San Paolo fuori le Mura si chiama così per i motivi già illustrati in precedenza.

Il titolo di San Paolo fuori le Mura si deve alla circostanza di essere stata costruita, come la Basilica di san Pietro, esattamente sulla necropoli in cui venne seppellito nel 64 san Paolo dopo essere stato martirizzato.

Anche in questo caso l'attuale altare maggiore si trova, come indicato dalla tradizione e confermato dagli scavi archeologici, sopra la sepoltura del Santo.

La necropoli sorgeva lungo la via Ostiense a 2 chilometri circa dalla Porta, che poi prese il nome di Porta san Paolo, aperta nella cerchia delle mura dell'Imperatore Aureliano.

La costruzione della Basilica ebbe inizio nel 324 sotto l'Imperatore Costantino ed ebbe numerose fasi sino al 1823 quando un incendio la distrusse quasi completamente.

La ricostruzione terminò nel 1840 e la nuova basilica fu consacrata dal Papa Gregorio XVI. Accanto alla Basilica vi è un'abbazia benedettina fortificata, fondata nel secolo VIII.

La basilica e l'abbazia furono sempre legate ai sovrani inglesi che, convertiti al Cristianesimo da monaci benedettini, nel Medioevo ne divennero i protettori. Per questo motivo, ancora oggi, lo stemma dell'abbazia è insignito del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera fondato nel 1348.

8 DICEMBRE 2015: PROVA SUPERATA A PIENI VOTI

Il grande giorno del Giubileo della Misericordia è stato un successo.
Il "pacchetto sicurezza" ha funzionato perfettamente.
La Prefettura di Roma ha svolto un lavoro impeccabile.
Qualche sacrificio in più da parte dei romani e dei pellegrini ma la sensazione di paura e di incertezza è stata superata.

mercoledì 9 dicembre 2015

LA STORIA DELLE BASILICHE DEL GIUBILEO ATTRAVERSO IL LORO NOME: SAN PIETRO

Con l'apertura della Porta Santa di San Pietro è iniziato ufficialmente il Giubileo della Misericordia.
 
Spesso la storia di un monumento, come quella di una persona, è sintetizzata nel suo nome e cognome. Le quattro Basiliche del Giubileo sono tutte patriarcali, sede di un Patriarca, cioè di un vescovo che ha sotto di sè un gruppo vescovi con le relative Diocesi. Il nostro viaggio non poteva che iniziare da San Pietro.

La Sacrosanta Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano si chiama:
Sacrosanta per le reliquie che vi sono conservate, in particolare  quella della tomba di San Pietro ritrovata dagli scavi archeologici del 1940, voluti dal Papa Pio XII, esattamente sotto l'attuale altare maggiore di Lorenzo Bernini;
Altare del Bernini-San Pietro

Patriarcale perché nella tradizione della Chiesa Occidentale il Papa è il Patriarca di Roma;

Basilica perché è il titolo onorifico che viene attribuito alle chiese maggiori officiate direttamente dal Papa;

di San Pietro perchè è dedicata al primo pontefice che venne sepolto nel 67 nella sottostante necropoli non lontano dal luogo dove era stato martirizzato;

in Vaticano perché sorge sull'omonimo colle. Secondo la tradizione l'antica basilica paleocristiana di San Pietro

Antica Basilica di San Pietro (Costantiniana)


fu edificata dall'imperatore Costantino durante il pontificato del Papa Silvestro a partire dal 319, mentre la basilica attuale venne completata molti secoli dopo nel 1626.

venerdì 4 dicembre 2015

IL MAUSOLEO DI SANT'ELENA, MADRE DELL' IMPERATORE COSTANTINO SARA' APERTO AL PUBBLICO DAL 10 DICEMBRE 2015

Riapre finalmente al pubblico, dopo 20 anni ,  il Mausoleo di Sant'Elena, madre dell'Imperatore Costantino sulla via Casilina. Il Mausoleo fu, in un primo tempo, destinato alla sepoltura dell'imperatore, alla morte di Elena, madre cristiana di Costantino, il Mausoleo accolse le spoglie della Santa.
Mausoleo Sant'Elena - Via Casilina

L'imperatore Costantino, prima della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio,  del 312 d.C. si attendo' sulla Via Flaminia al km 18.50, ora nominato Malborghetto (luogo che merita la visita dei romani) ed ebbe in sogno la visone della Croce con la scritta "In Hoc Signo Vinces".
"In hoc signo vinces"- Giulio Romano-Sala di Costantino- Stanze Vaticane

Dopo la vittoriosa battaglia contro Massenzio, l'imperatore Costantino, seguendo l'insegnamento spirituale della madre Elena, emana  nel 313 d.C. l'Editto di Milano nel quale mise fine alle cruente persecuzioni cristiane e concesse la libertà di culto ai cittadini romani.

Una curiosità: Costantino è considerato santo dalla Chiesa Ortodossa, da alcune religioni orientali, ma pare si sia convertito al cristianesimo solo in punto di morte.

L'inflenza di Sant'Elena fu tale da indurre Costantino a  costruire le Basiliche di San Pietro, San Paolo Fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Croce in Gerusalemme, San Lorenzo fuori le Mura e Sant'Agnese. Tre delle basiliche costantiniane sono le protagoniste dell'apertura delle Porte Sante in occasione di tutti i Giubilei.

Sant'Elena,
Sant'Elena, madre di Costantino
Agnolo Gaddi- La leggenda della Croce- 1385-90- Firenze Santa Croce
 la cui fede religiosa ha influenzato profondamente il figlio Costantino, fu sepolta nel 328 d.C.  nel monumento funebre ora restaurato e riaperto al pubblico dal 10 dicembre 2015, grazie alla Soprintendenza archeologica e alla Commissione Pontificia per l'archeologia sacra ed dal Sottosegretario ai Beni Culturali Borletti Buitoni.

Al Mausoleo si accede da via Casilina tramite l'ingresso adiacente alla chiesa dei Santi Marcellino e Pietro ad Duas Lauros.
Per maggiori infomazioni clicca qui sotto :https://www.google.it/maps/@41.8781286,12.5463785,576m/data=!3m1!1e3

giovedì 3 dicembre 2015

GIUBILEO DELLA MISERICORDIA: PRIMA ISTRUZIONE PER L'USO

L'8 dicembre si apre ufficialmente il Giubileo della Misericordia con l'apertura della Porta Santa.

Italia Nostra Roma riporta quanto dichiarato dal Prefetto Franco Gabrielli:
"I partecipanti non si portino la casa infilata nelle valigie". Portare con se bagagli piccoli, limitare al minimo borse e zainetti per facilitare i controlli delle Forze dell'Ordine e, soprattutto, arrivare a Piazza San Pietro con larghissimo anticipo, vi ricordiamo che la cerimonia inizierà alle 9,30, e non all'ultimo minuto.

Le fasi di controllo preventivo devono essere svolte con calma per permettere di garantire la massima sicurezza.

Fate il passa parola, aiutate con comportamenti corretti e collaborativi le Forze dell'Ordine a svolgere il loro lavoro di controllo.

Conviene a tutti accettare di buon grado queste piccole restrizioni e piccoli sacrifici per stare vivere con tranquillità, sicuri e sereni questo importante evento spirituale e culturale.